La pace è responsabilità collettiva

Nel 2015, in occasione del centenario della Grande guerra, le scuole furono invitate dal Ministero a realizzare iniziative e momenti di riflessione su questo importante evento.

La prof.ssa Fortuna Dubbioso aveva da tempo individuato la tomba abbandonata di Antonio Barone, caporale bombardiere morto per la patria in giovane età. Furono effettuate le dovute indagini per risalire a familiari e parenti. Dopo di che fu possibile far adottare dall’Istituto tale edicola funeraria ripristinando lo stato dei luoghi ed organizzando ogni anno, in collaborazione con il polo Mantenimento sud, un momento di riflessione con gli alunni, nel mese di Novembre, visto che il 4 Novembre ricorre la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.

Solo così, dietro ed intorno ai nomi dei caduti, si può realizzare un abbraccio di conoscenza e consapevolezza che la generazione presente e quelle future si spera non dimenticheranno. Vera pratica di cittadinanza attiva, sostenuta dalla Dirigente prof.ssa Elisa De Luca e organizzata dalle docenti Elena Silvestrini e Susy Barone, che ha visto oggi, 29 Novembre 2022 presso il Cimitero Comunale di Nola, la partecipazione delle classi IV C inf, V A afm, V D inf e V A bio, accompagnate anche dalle docenti Titti Falco e Pina Tortora, alla presenza di autorità militari, politiche, civili e religiose.

 

È stata una commemorazione in ricordo dei caduti della Grande Guerra, uomini per lo più giovanissimi che sacrificarono la propria vita per l’Italia. Vite di ragazzi innocenti che, per realizzare il sogno di un’Italia indipendente e unita, hanno combattuto in nome di quell’ideale di libertà di cui ancora oggi tutti noi beneficiamo. Una libertà che consideriamo scontata, che molte volte ha un nome, un cognome, un’età, frequentava la scuola o aveva un lavoro, mangiava come noi, rideva come noi.  Proprio come Antonio Barone, 22 anni, caporale bombardiere, caduto lungo il fronte del Piave nel settembre del 1918, colpito da una granata, a poche settimane dalla fine della guerra.

Questa mattina il suo esempio e il suo coraggio sono stati per noi alunni del Masullo-Theti un monito e un motivo di grande orgoglio.  Il suo esempio ha profuso nei nostri animi una forte commozione di fronte alla consapevolezza che per la patria e la libertà ci sia chi è stato disposto a sacrificare la vita.

L’uomo vive di sentimenti e perciò ha bisogno di momenti come questi che noi alunni abbiamo vissuto stamattina. Quando ci si ferma davanti alla tomba di un caduto, come l’edicola funeraria del caporale Antonio Barone, adottata dalla nostra scuola dal 2015 si pensa che la guerra sia qualcosa di lontano da noi….

Invece basta guardarsi intorno per capire, come nel caso di ciò che sta accadendo in Ucraina, che non saremo mai al sicuro se non impariamo a coltivare il seme della fratellanza di cui la nostra umanità è ricca.

La commemorazione e la memoria del sacrificio dei caduti in guerra è quindi l’occasione migliore per fermarci e riflettere sull’orrore e l’inutilità delle guerre, in ogni tempo e in ogni dove.  Anche questo è stato il senso delle bellissime lettere lette da alcuni alunni, lettere scritte da soldati in trincea nella Grande guerra, o da ragazzi partigiani condannati a morte durante la seconda guerra mondiale o quelle di , madri e mogli disperate per quello che la sorte sta riservando ai loro cari nel conflitto russo-ucraino.

Le guerre hanno il potere di distruggere generazioni, etnie, culture, speranze, nazioni. Ed è quindi ora di iniziare un altro tipo di guerra, quella all’odio e ad ogni forma di sopraffazione.

 

Vincenzo Marigliano V D inf