NON CHIAMATELO AMORE

Negli ultimi anni si stanno intensificando episodi legati alla violenza di genere, non si riesce ancora a combattere la disparità nei rapporti tra uomo e donna, né ladisuguaglianza in ambito lavorativo: insomma domina ancora la discriminazione. Tale problematica grava sulla vita di molte donne, di ogni livello sociale, in ogni parte del mondo. Il lavoro da fare è molto, la strada per eliminare la disuguaglianza e raggiungere la parità è tortuosa e piena d'insidie, ma bisogna iniziare a lottare ed il primo passo da fare, affinché qualcosa cambi, è parlarne diffusamente.

Per questo motivo il 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza di genere, si è tenuto, nella Sala Conferenze "Francesco Vecchione” dell'I.S. “Masullo-Theti” di Nola, un convegno rivolto alle classi quinte cui hanno partecipato la psicoterapeuta dott.ssa Elisa A. Lorè; la dott.ssa Monica Maiello, specialista in ginecologia; il dott. Giuseppe Lauri presidente CPO; avv.ta Olga Izzo, CPO Nola; dott.ssa Serena Onte, sostituto procuratore presso il Tribunale di Nola; la D.S-prof.ssa Elisa De Luca e la referente per le Pari Opportunità prof.ssa Elena Silvestrini.

Gli esperti intervenuti, che si sono alternati durante la conferenza, hanno approfondito l'argomento presentando dati e statistiche allarmanti sulla diffusione della violenza di genere nel nostro territorio e hanno promosso un dibattito aperto con gli studenti, invitandoli a esporre le loro opinioni e a fare domande. È emerso, in primo piano, che la violenza di genere, può assumere molte forme: violenza fisica, sessuale, psicologica ed economica. È essenziale comprendere che tale problematica non è esclusivamente di carattere personale o familiare, ma investe, in senso ampio, la sfera dei diritti umani che, se violati, compportano una serie conseguenze sulla salute pubblica e sul benessere di intere comunità.

La violenza e la discriminazione sono fenomeni che, purtroppo, permeano molti aspetti della vita quotidiana e sociale, pertanto nasce l'esigenza di tutelarsi. L'avvocato Izzo ha ribadito che le leggi attuabili esistono e siamo noi a decidere se farle o meno; spetta a noi riconoscere situazioni da tollerare da altre intollerabili, essere in grado di comprendere quando il linguaggio diventa veicolo di violenza, una violenza che è meno clamorosa di uno stupro o di un femminicidio, ma che è ugualmente dannosa, perché si nasconde nelle abitudini della routine quotidiana, nel modo di raccontare o di scrivere, nel modo in cui ci si rivolge all'altro.

Un altro aspetto discusso è stato l'uso consapevole e sicuro dei media e dei social network. La tecnologia ha cambiato il modo in cui interagiamo e comunichiamo, spesso complicando le dinamiche affettive e relazionali. Tuttavia, questa rivoluzione ha portato con sé sfide significative, in particolare rispetto alla sicurezza e alla privacy personale. Tra le varie minacce emerse vi è il fenomeno del "revenge porn", ossia la condivisione non consensuale di immagini o video intimi, che è diventato una preoccupazione crescente: a tal proposito è stato ribadito che è fondamentale la separazione della nostra vita intima dal mondo virtuale. Il sostituto procuratore ha sottolineato il concetto di "intimità da tutelare", ribadendo che la nuova legge sul Codice rosso ha introdotto l’articolo 612-ter del Codice penale che istituisce il delitto di «diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti». In particolare la norma punisce «chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate». Per far scattare il reato basta che il colpevole compia consapevolmente una delle condotte punite, a prescindere poi dal suo effettivo intento.

Si è passati poi a trattare il tema della violenza psicologica: la dottoressa Lorè ha evidenziato un particolare stato psicologico la sindrome di Stoccolma, che si può innescare, nelle vittime di un abuso ripetuto che, in maniera apparentemente paradossale, cominciano a nutrire sentimenti positivi verso il proprio aguzzino dalla solidarietà all’innamoramento.

Oltre alla figura dello psicologo, determinante è anche il ginecologo, coinvolto nell'accoglienza e nella cura delle donne vittime di violenza. L'obiettivo primario è ridurre il trauma immediato, restituire benessere e tutela della salute della vittima, in un ambiente sicuro, trasmettendo rispetto ed empatia.

Durante il dibattito è affiorato anche il tema dell'educazione all'affettività e alla sessualità. Investire, nell'educazione all'affettività è un passo necessario per costruire una società più responsabile, in cui la violenza, possa essere gradualmente ridotta attraverso la comprensione, il rispetto e l'amore; così come è utile parlare della sessualità per garantire uno sviluppo sano degli adolescenti, creando un percorso educativo che inglobi salute, etica ed emozioni.

Il convegno si è concluso con la visione della campagna di sensibilizzazione della fondazione "Una, nessuna, centomila" e la produzione di un video nel quale alunni e docenti partecipanti pronunciano lo slogan: "Se io non voglio, tu non puoi; se tu non vuoi, io non posso".

L'incontro sulla violenza di genere ha fornito non solo una maggiore consapevolezza e conoscenza del tema, ma anche strumenti per diventare attori del cambiamento. È fondamentale che si comprenda la gravità del fenomeno e grazie a queste opportunità si è in grado di riflettere sulle proprie percezioni e sui propri atteggiamenti riguardo alla violenza di genere, contrastando comportamenti sbagliati per creare una cultura di uguaglianza e rispetto che un giorno eliminerà (si spera) definitivamente la violenza di genere dalla nostra società. Il monito degli esperti è stato il seguente: “Ragazzi siate emancipati, siate rispettosi, siate liberi. Gli uomini liberi sono consapevoli e sostituiscono il senso di colpa con il senso di responsabilità”.

Non poteva esserci conclusione migliore…

                                                                                                                                  Luigi Cerciello classe V A CAT