La guerra: una manifestazione del fallimento dell’umanità    

La guerra: una manifestazione del fallimento dell’umanità    

 

Un giovane caduto in guerra è un sogno spezzato sul confine della storia, il fiore della vita reciso prima che possa sbocciare e che lascia nel silenzio il peso di quello che avrebbe potuto essere. Aveva solamente 22 anni Antonio Barone, caporale bombardiere caduto per la patria sul fronte del Piave nel 1918, durante quel conflitto che ridisegnò confini e coscienze: la Grande Guerra.

Così, per onorare la figura del giovane Antonio Barone, noi alunni dell’I.S. “Masullo-Theti” delle classi 3^C INF, 4^A AFM/RIM, 4^A SIA, 5^A BIO e 5^A TEL, accompagnati dalla Dirigente Scolastica Elisa De Luca e dalle docenti Susy Barone, Elena Silvestrini, Titti Falco, Brigida D’Avanzo, Nicla Serpico e Giuseppina Tortora, il giorno 26 Novembre 2024, ci siamo recati presso il Cimitero comunale di Nola. All'evento commemorativo sono intervenuti rappresentanti delle autorità politiche, religiose e civili del nostro territorio.

Una cerimonia che, come ha ricordato la prof.ssa Silvestrini moderatrice dell’evento, ha le sue radici nel 2015, grazie ad un’idea nata dalla profonda sensibilità della prof.ssa Fortuna Dubbioso, docente del “Masullo-Theti” e oggi in pensione, e che da allora si rinnova ogni anno a Novembre. L’idea era quella di sottrarre dall’abbandono e dall’incuria un’edicola funeraria dimenticata, appunto quella del giovane caporale Antonio Barone. In quell’anno ricorreva il centenario della Grande Guerra e quindi quale gesto migliore se non ridare memoria a un giovane soldato caduto, simbolo del sacrificio di un’intera generazione? Da qui l’idea di restituire dignità a quel sepolcro, intraprendendo il percorso per la sua adozione e il suo restauro.

L'evento di martedì è iniziato con una profonda e composta processione, al termine della quale alcuni studenti della 4^A sia hanno deposto lumini e una corona di alloro presso la tomba del caporale Antonio Barone. Si è passati poi all’intervento della prof.ssa Elena Silvestrini che ha ribadito il significato profondo di tale evento: ricordare il soldato Antonio Barone ed idealmente i caduti di tutte le guerre, un atto ancor più importante nel momento storico che stiamo vivendo sulla nostra pelle, segnato da conflitti disumani e da pericolosi venti di guerra.

Per creare un’atmosfera di profondo raccoglimento, le struggenti note del “Silenzio”, eseguite dal trombettiere Brigadiere Mario Pio Cammarano, hanno risuonato nell’aria, avvolgendo noi studenti in un’intensa emozione e lasciando un segno indelebile nei nostri cuori, per poi passare alla benedizione della tomba da parte del Cappellano militare Don Emilio di Muccio.

Parole intense anche da parte della nostra Dirigente Scolastica, la prof.ssa Elisa De Luca, che ha posto l’attenzione sugli scenari tragici di questo periodo, sottolineando l’importanza di non rendere vane le morti di tutti quegli uomini che hanno lottato per la nostra libertà e per il nostro presente.

La parola è poi passata al Sub-Commissario Prefettizio del Comune di Nola, la dott.ssa Corinne Palumbo, che ha evidenziato l’impegno straordinario della nostra comunità scolastica, foriera - ha detto - di valori profondi e positivi modelli di vita.  La dott.ssa Palumbo ha anche sottolineato l’importanza cruciale delle istituzioni militari del nostro Paese, ricordando il loro ruolo fondamentale nella costruzione e nella difesa della nostra identità nazionale. Portavoce delle istituzioni militari è stato poi il Brigadiere Generale Roberto Nardone che ha sottolineato nel suo intervento l’importanza di preservare quei valori di libertà, di amore per la patria e di pace che nella società di oggi sono sempre più a rischio.

Estremamente toccante la lettura di alcuni brani incentrati sul tema dell’origine del male: la poesia “L’ Odio” di Wisława Szymborska letta dagli alunni Michele Franzese della 3^C INF, Salvatore Schiavone e Umberto Ilardi della 5^A TEL. Altro testo intenso è stato il toccante appello della cantante Noa prima del concerto di Torino, letto da Giada Giannetti della 5^A BIO, per poi concludere con la meravigliosa poesia di Salvatore Quasimodo “Uomo del mio tempo”, letta da Domenico De Lucia della 4^A SIA.

Il momento conclusivo è stato scandito dalla lettura da parte della prof.ssa Fortuna Dubbioso della “Lettera del soldato”, un testo da lei scritto, in cui ha voluto far emergere quelle che potrebbero essere le riflessioni del caporale Antonio Barone sulla realtà attuale, ancora segnata da conflitti e violenze. Ha cercato di dare voce alla sua anima, immaginando quale sarebbe il suo pensiero di fronte a un mondo che, nonostante i decenni trascorsi, sembra non aver imparato la lezione del sacrificio e della sofferenza di coloro che hanno dato la vita per la pace. In questa riflessione, ha invitato tutti noi a una profonda introspezione sul valore della pace, che non può essere intesa come una condizione statica, ma come un impegno costante e coraggioso che deve riempire ogni aspetto della nostra esistenza.

L'evento ha avuto come scopo il ricordo, attraverso la figura del caporale Antonio Barone, di tutti coloro che hanno perso la vita in guerra. Non solo i caduti della Prima guerra mondiale, ma anche quelli di ogni conflitto che hanno segnato la storia dell'umanità, e quelli che continuano a scandire il nostro presente. È stato un momento per rendere omaggio a tutte quelle persone, in particolare i tanti giovani, che hanno sacrificato la propria vita per la nostra patria, permettendo a ciascuno di noi di godere oggi della libertà che, seppur raggiunta, rimane estremamente fragile e in pericolo.

La guerra, in ogni sua forma, è una manifestazione di fallimento dell'umanità. Essa si nutre di dolore, separazione e perdite che non possono mai essere completamente risanate. Ogni conflitto porta con sé cicatrici profonde, non solo nei luoghi di battaglia, ma specialmente nei cuori di chi sopravvive. Dunque, il sacrificio dei caduti ci insegna che la vera libertà è quella che si conquista attraverso la pace, una pace che richiede il costante impegno di ciascuno di noi per proteggerla, custodirla e difenderla con ogni mezzo possibile.

Alessandro Troiano V A BIO